Abstract
Nelle sue pièces comiche il drammaturgo franco-argentino Copi (1939-1987) si confronta con la tragedia, immergendo riferimenti e forme tragiche nell’umorismo e nel camp, all’interno di una cornice caratterizzata dal relativismo più estremo, in cui vita e morte coincidono e in cui ogni personaggio (spesso transgender) afferma e nega la propria identità. Gli ‘eroi’ di Copi mostrano un difetto di volontà, che porta i loro sforzi titanici a diventare perdenti e a infrangersi contro risultati ridicoli o contro lo stallo. Le pièces oscillano tra «circo» e «tragedia», come dice il protagonista di Cachafaz (1981), definita dall’autore «tragedia barbara», in cui la tradizione del gauchesco argentino si coniuga con una visione cruenta e soprannaturale della tragedia, tra Macbeth e Le baccanti. Il linguaggio della commedia umoristica e camp è la base per la ricostruzione di un nuovo linguaggio tragico, e l’intero corpus teatrale di Copi non si presenta come parodia o dissacrazione, bensì come ‘riattivazione’ della tragedia nel secolo della sua ‘morte’ (Steiner).
Citation
ID:
158629
Ref Key:
casi2017betweentragedy